Ci
sono anni in cui formulare gli auguri per le prossime feste è più
faticoso. Questo per me è uno di questi.
Nulla
di particolarmente negativo a livello personale, ma tanti fattori che
destano preoccupazione.
Intanto,
come cittadina della Liguria, la caduta del ponte Morandi avvenuta il
14 agosto u.sc. mi ha davvero toccato per il carico di morte, per le
implicazioni negative sul piano economico, per il danno di immagine
che l’intero paese ha subito e per la valenza metaforica che vi ho
colto. Quel ponte costruito negli anni cinquanta in un momento di
speranze, oggi cade…
In
questi giorni, nella bellissima Strasburgo, capitale d’Europa, i
mercatini di Natale sono stati macchiati dal sangue di morti, e tra
questi un giovane italiano, causati dell’insensatezza e della cieca
violenza. E attorno a noi, è continuo l’incalzare della barbarie,
la proliferazione apparente della comunicazione sui social e il
dilagare della solitudine.
Per
venire alla nostra realtà, accanto a tante belle storie, accanto
all’alveare operoso cui dedico fatica, impegno e passione, non
mancano fattori di preoccupazione tra cui il serpeggiare di un
malcontento e di una stanchezza negli adulti che non mi può fare
stare serena.
Ebbene,
malgrado tutto è Natale.
Al
di là delle convinzioni di ciascuno di noi, questa parola rimanda ad
una nascita talmente importante che ha segnato il conteggio del tempo
nella cultura occidentale: prima e dopo Cristo.
Natale
celebra una nascita non programmata cui una giovane donna, all’epoca
del concepimento neppure sposata, ha dato il proprio assenso: “Sia
fatta la tua volontà”. E fu quel piccolo nato in condizioni
avverse, perseguitato dalla nascita, ma comunque nato. Ecco perché a
Natale ci si scambiano auguri e ci si dovrebbe trovare con parenti,
amici, con chi è solo per sentirci più uniti e comunicarci
quell’affetto, che c’e’ anche durante l’anno, ma non si ha
sempre il tempo di esprimere.
Purtroppo
il materialismo del mondo in cui viviamo ha trasformato questa festa
in un rito pagano dedicato alla falsa bontà! ( si dice che a Natale
siamo tutti più buoni) , all’ipocrisia, all’acquisto insensato e
frenetico, e anche i regali che decidiamo di fare alle persone che ci
sono vicine che dovrebbero rappresentare solo una piccola
manifestazione di affetto, talvolta diventano un vero incubo che ci
opprime.
La
gente si aggira per negozi e supermercati in modo frenetico e così,
quello che dovrebbe essere un momento di autentico ripensamento
della propria vita e di come ci rapportiamo con gli altri, diventa
uno dei momenti più stressanti dell’anno.
Ecco,
questa festa sia per tutti noi anche un’occasione di riflessione.
Per me lo sarà. A chi avessi, anche senza volere provocato dolore,
chiedo perdono, ma chiedo anche la volontà di un chiarimento. Le
parole sono capaci di offendere, addirittura uccidere, ma sanno anche
lenire ferite, carezzare e far risorgere. Usiamole tra adulti, tra
studenti e con i nostri studenti.
A
loro dico di credere nell’impegno e che solo con quello si cresce e
si realizza il proprio progetto di vita, qualunque esso sia.
Ai
docenti dico di ricordare che sui banchi di oggi siede il presente e
il futuro del nostro Paese. Non si tratta di scusare sempre tutto.
Anzi, senza trascurare di correggere chi sbaglia, non siate parchi
nel sostegno di chi vacilla, nell’incoraggiamento di chi fatica,
nella lode di chi fa bene o di fa meglio. Accendete la favilla
dell’interesse nello sguardo di chi vi ascolta, non umiliate lo
sforzo,anche se non c’è ancora il risultato pieno, non pretendete
che siano uguali al modello che voi avete, accoglieteli come persone
in formazione certo, ma persone che possono stupirvi e abbiate una
parola di perdono anche per coloro che sbagliano.
Al
personale dico di avere la convinzione che il vostro ruolo è
importante dal modo con cui si risponde al centralino, si danno
informazioni, ci si rapporta con gli studenti, i genitori, coloro che
visitano la nostra scuola.
A
tutti il mio grazie, un augurio affettuoso a voi e alle vostre
famiglie e la certezza che il 2019 sarà ricco di sfide, talora
difficili, ma anche di tante pagine belle che insieme sapremo
scrivere.
Il
Dirigente Scolastico
Dott.ssa
Sara Cecchini
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